di Irene Panighetti

Qualità e simpatia: è la «Dolceria Portici»

A BRESCIA 01 dic 2021
Caterina Corica e la coppia dei titolari, Alessia Kobylyanska con il marito Fausto Gregorelli: il loro locale di via Veneto è al quinto posto nella classifica generale Caterina Corica e la coppia dei titolari, Alessia Kobylyanska con il marito Fausto Gregorelli: il loro locale di via Veneto è al quinto posto nella classifica generale

La dolcezza vince, per lo meno così sperano Alessia Kobylyanska e Fausto Gregorelli, titolari della «Dolceria Portici», il bar in testa alla classifica cittadina del contest «Il mio bar» e quinto complessivamente in quella generale. Impegnati nel lavoro insieme alla loro dipendente e amica Caterina Corica, più conosciuta come Katia, donano il tocco magico ad un locale che già in sé è una favola, per la sua atmosfera calda e accogliente, resa brillante dalla luminosità che fa risaltare la cura degli arredi; ma ciò che fa risplendere il locale sono i sorrisi che non mancano mai sul volto delle bariste, volto radioso tipico di chi si sente soddisfatto del proprio lavoro. Anzi, di più, perché essere barista per Alessia «è sempre stato un sogno, anche quando ero nel mio Paese, l’Ucraina, dove ho studiato alla scuola alberghiera e oggi sono qui, in un bar mio e di mio marito: è proprio ciò che sognavo da bambina!». Arrivata a Brescia nel 2001 Alessia si è sposata con Fausto che aveva il bar di via Veneto, angolo via Tofane, già dal 1995. Subito si è sentita come «a casa, perché questa zona mi ricorda molto casa mia, dove oggi ho ancora madre e un altro figlio, che non vedo da due anni, ma prima del Covid venivano a trovarmi tutte le estati». Da 7 anni la coppia è aiutata da Caterina, meglio Katia, perché i clienti la chiamano così: «Sono proprio contenta di aver trovato questo posto; non solo ho continuato a fare la barista, che già facevo in precedenza da anni, ma sono anche capitata in un ambiente molto bello, con clienti che sono ormai quasi tutti amici». La «Dolceria Portici» è sempre piena, solo verso sera cala la clientela perché la zona è abitata prevalentemente da anziani, che preferiscono uscire per la colazione, e frequentata da personale di uffici e banche, che affolla questo bar nelle pause pranzo. Il posto è ampio, ha diversi tavolini sotto i portici che sono spesso tutti pieni, ovviamente di questa stagione un po’ meno anche se ci sono i funghi e le lampade per riscaldare l’ambiente esterno. Punto di forza della «Dolceria Veneto» sono quindi le colazioni e, in particolare per Alessia, i pranzi, che vedono un menu molto vario e del tutto simile a quello di un ristorante, del quale Alessia consiglia «la mia tagliata di manzo: mi riesce bene e i clienti la apprezzano. Però vanno molto anche i caffè, cappucci e brioches, oppure le centrifughe e, d’estate, la crema caffè». Sugli aperitivi Alessia vuole ancora lavorare, anche se, proprio per questioni anagrafiche, non sono i prodotti che vanno per la maggiore alla «Dolceria Portici». Ciononostante Katia si lancia in una sperimentazione tutta dedicata al nostro giornale, ovvero il cocktail Bresciaoggi: «poiché è un quotidiano che va molto, alla base ci metto il gin, che sempre molto richiesto proprio come il giornale; poi un po’ di succo d’ananas, un buon Franciacorta e un pizzico di zenzero». Non resta che provarlo, ma per chi non ama i superalcolici c’è sempre il classico Pirlo che Alessia sostiene di aver «imparato a farlo bene perché è la bevanda di Brescia, una città che mi piace molto». A Brescia è nata la sua bimba Giulia, che oggi ha 10 anni: «È ancora piccola e non pensa al lavoro che vuol fare da grande ma spero non segua le mie orme: per me essere barista è bellissimo, ma è un lavoro duro e vorrei che mia figlia studiasse per avere tante opportunità». •.